Ogni diamante, dal momento della sua estrazione allo stato grezzo fino all’acquirente finale, è sempre accompagnato da una classificazione.
Questa classificazione è confidenziale e formulata in linguaggio tecnico quando è impiegata dai professionisti del mercato dei diamanti durante le transazioni per permettere di determinarne la qualità in modo rapido ed efficiente. Quando la classificazione assume carattere formale, essa viene definita “certificazione o analisi gemmologica”. Il fatto che un diamante sia accompagnato da una certificazione o analisi gemmologica, non indica necessariamente maggior pregio rispetto ad un diamante che ne sia sprovvisto. E’ condizione necessaria che un diamante acquistato ai fini d’investimento sia accompagnato da una certificazione o analisi gemmologica autorevole, ma non è una condizione sufficiente!
Qui ci occuperemo soltanto dei parametri per classificare un diamante tagliato e non di quelli impiegati per classificare i diamanti grezzi.
I criteri per effettuare un’analisi gemmologica e, quindi, per permettere di attribuire un valore ad un diamante tagliato, furono definiti nel 1953 dal GIA (Gemological Institute of America). Ente di formazione senza fine di lucro, il GIA fu fondato nel 1931 a Los Angeles dal gioielliere Mr. Shipley con i propri risparmi, che riteneva assurdo che gli addetti alla filiera produttiva dei gioielli non conoscessero almeno le caratteristiche principali delle pietre preziose. Oltre al laboratorio gemmologico GEM LAB, il GIA si occupa soprattutto di formazione e rilascia il titolo più prestigioso del mondo in campo gemmologico di “Graduate Gemologist”.
Un’analisi gemmologica deve fare riferimento agli standard di classificazione internazionali introdotti dal GIA che possono essere sintetizzati nelle famose 4 “C”: CUT (Taglio), CLARITY(Purezza), COLOR (Color) e CARAT (Peso).
Se poniamo 100 come prezzo di un diamante, il Taglio incide per il 40% e gli altri 3 fattori (Purezza, Colore e Peso) ciascuno per il 20% e nei prossimi appuntamenti vedremo come.
La certificazione o analisi gemmologica di un diamante non è una stima, ma è un mezzo per permettere ad un professionista di arrivare ad una stima e svolge le funzioni simili ad un giudizio di un’agenzia di rating. Quindi, soprattutto per chi acquista un diamante ad uso investimento, il certificato gemmologico che accompagna un diamante deve essere autorevole e riconosciuto a livello internazionale, altrimenti nel momento in cui si dovesse decidere di rivendere il proprio diamante si potrebbe avere qualche sgradita sorpresa!
Spesso i diamanti sono dotati di un’iscrizione alfanumerica al laser sulla cintura per legare la pietra al proprio certificato gemmologico.
Talvolta sono sigillati per non compromettere l’integrità della certificazione, anche se nelle borse i diamanti sono scambiati, ovviamente, aperti e mai sigillati.
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